09 ottobre 2006

La globalizzazione in casa

Stamattina allacciavo le scarpe di mia figlia e sotto la linguetta ho notato la scritta "made in China". Ho pensato nell'ordine: A) Azz' l'ennesima cosa che mi ritrovo in mano e che non sarebbe dovuta entrare in casa; B) A quanto il lodevolissimo movimento del commercio equo e solidale debba ancora camminare per affermarsi nella vendita di prodotti di largo consumo e di uso comune e a quali praterie per svilupparsi il movimento stesso abbia a disposizione, visto il deserto dei loghi in materia di eticità. C) Alle organizzazioni mondiali che regolano il commercio che non riescono a regolare la questione del lavoro minorile e della soglia minima di dignità del lavoro; D) Al fatto che però non si possono mettere barriere rigide, che il lavoro minorile va visto in una prospettiva storica e che anche in occidente fino a qualche decennio fa, e in alcuni casi ancora oggi, i piccoli danno una mano all'economia domestica e che occorre vedere se ci sono casi patenti di sfruttamento e semmai colpire quelli.
Poi ho incrociato gli occhi di mia figlia. E mi sono vergognato di quello che avevo pensato al punto D.
Altromercato, Commercio alternativo, Fair trade

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Agganciandomi a questa cosa: ho "adottato a distanza" un bellissimo bimbo nepalese che si chiama Stanzin (detta cosi' fa schifo ma non mi viene di meglio, loro mi chiamano addirittura sponsor del bambino, e' orrendo...), e ogni volta che gli mando qualcosa - soprattutto vestiti e giocattoli - faccio una gran fatica a trovare qualcosa che non sia made in china (anche perche' non credo che in Nepal siano contenti di ricevere roba prodotta in Cina...)
Alla fine spendo un capitale in prodotti made in Italy... ma in questo caso e' un gran piacere mettere mano al portafoglio.
Un bacino a Gea dagli occhioni belli dalla zia di Lecco.

Anonimo ha detto...

Bella, sono contento, se la gestione dell'adozione a distanza è fatta da persone serie penso che sia una gran bella cosa.

Nirva ha detto...

Anzi, forse in Cina visto il crescente potere economico, puo darsi che un po d welfare preservi e protegga la loro prole, è in Vietnam, Indonesia, Malesia ecc. ecc. che la vedo buia !!

patenteitalianaonline ha detto...

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