16 novembre 2006

Dischi e dischi, canzoni e canzoni

Ascoltando musica mentre sfoglicchiavo Playlist: ci sono artisti e brani che si prestano ad essere mescolati con altri, visto che un disco intero non lo reggeresti mai. Ci sono dischi dai quali, a meno che non sei in discoteca, suona vagamente irrispettoso amputare pezzi per inserirli in un contesto che non sia quello in cui l'artista li ha partoriti.

1 commento:

madam, i'm adam ha detto...

è vero.
io sono uno di quelli che nelle poche volte che mi cimento nella costruzione di una playlist sono incredibilmente spericolato.
nel senso che non mi faccio troppi problemi a mettere nello stesso cd (ieri nella side a e b delle cassette) gruppi totalmente differenti.
fortunatamente nel passato mi dava una mano l'industria della Pallo Records LTD.
è vero però che ci sono dischi, canzoni che devono restare nella loro successione originale pena, diciamo così, uno scadimento di tensione emotiva del contesto.
esempi? provate ad estrarre Interstellar Overdrive dei Pink Floyd barrettiani dal continuum del disco, Where is my mind dei Pixies, Up Jump the Devil di Nick Cave per dire i primi che mi vengono in mente.
poi, è chiaro, esistono tizi spericolati che come me mettevano da una parte la classica e dall'altra l'heavymetal....