C'è una cosa interessante delle elezioni statunitensi di oggi: è che la guerra in Iraq è stata molto più presente in questa campagna elettorale rispetto alle presidenziali di un paio d'anni fa. Lo diceva il sondaggio che s'era citato qui e lo dice la parola d'ordine finale dei Democratici, secondo cui un voto a loro "rafforzerebbe il cambio di strategia in Iraq". Non so come possa cambiare la strategia in una situazione incancrenita come quella ma mi pare positivo che i milioni di statunitensi al voto abbiano cominciato a prendere coscienza che quella guerra lì è una cosa alla quale vale la pena di interessarsi.
Washington Post
07 novembre 2006
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