02 settembre 2006

...ti vibra nelle ossa, ti entra nella pelle...

Volevo esprimere un'idea che suonava più o meno così: c'è della musica che in determinati momenti della vita entra quasi a far parte del tuo dna. Poi ho trovato questa cosa, che mi ha aiutato a mettere a fuoco il concetto: "...alcune di queste canzoni le ho ascoltate in media una volta a settimana (trecento volte il primo mese, poi solo di tanto in tanto), da quando avevo sedici anni, o diciannove, o ventun anni, a oggi. Questo come potrebbe non lasciare un segno?". Nick Hornby, "Alta fedeltà", Guanda editore.

PS: l'unica differenza è che a me la cotta durava un po' più del primo mese, magari facevo trecento il primo, centocinquanta il secondo e poi a sfumare. La prima credo sia stata per "Brown Sugar" degli Stones, incontrata in una musicassetta, "Greatest hits", che un mio zio teneva in macchina e che divenne poi di mia proprietà (ancora ricordo la copertina con un quasi inedito Jagger con chitarra elettrica al collo e il colore giallo dello sfondo sul quale erano scritti i titoli delle canzoni). L'ultima l'ho presa due o tre anni fa ed è stata per un l'uno-due d'apertura del cd "Dove sei tu", di Cristina Donà: "Nel mio giardino" e "Invisibile".

2 commenti:

Nirva ha detto...

Io piu che alle singole canzoni, mi abbandonavo direttamente ai musicisti ed alle loro opere complete (ho usato il passato perchè purtroppo é un pò che non mi succede piu, spero che mi ricapiti....) ho letteralmente consumato Outlandos d'Amour dei Police, poi sono passato ai Van Halen nella loro totalità dei dischi prodotti (fino a che cantava il mitico Dave Lee Roth) poi grosse sbandate con le New Wave (Cure Cult, U2) gli anni '90 con l'avvento del CD ho sciolto con il laser :) del lettore tutta la discografia degli Alice in Chains, Ten dei Pearl Jam, Superunknown dei Soundgarden ed i mitici Red Hot.
In Italia purtroppo solo due grandi amori, primi Litfiba e Marlene Kuntz (lo so, sono un esterofilo) ma se devo dire quale canzone c'ho scolpita nelle ossa e quale gruppo..... beh direi Whola lotta love e Led Zeppelin!!!!

madam, i'm adam ha detto...

Beh, anzitutto sono contento che wizzo si sia letto e citi uno dei miei libri (ed autori) preferiti.
Detto questo anch'io come lui, e penso come tutti, ho preso le classiche sbandate sia per le singole canzoni che per gli album e per la carriera dei musicisti.
In una parola di Fossati per la musica che ti gira intorno.
Per non fare la cronologia come Nirva che nel mio caso sarebbe alquanto riduttiva (di sbandate ne ho preso parecchie, ricorderete l'ultima con lo ska da voi altamente deprecata) voglio solamente rimembrare quello che fu l'inizio.
Avevo 14 anni appena compiuti e un mio compagno di scuola (che voi conoscete) mi prestò una cassetta che, come dice Claudio Sorge rispetto allo stesso disco,CAMBIO' LA MIA VITA.
E in particolare fu la prima canzone, prima urli (hey ho let's go!) poi entra un basso rutilante e ancora una chitarra che non avevo mai sentito prima suonare così.
La canzone è "Blitzkrieg Bop" e l'album e gli autori sono i "Ramones".
La musica, quella che ti piace intendo, "ti vibra nelle ossa e ti entra nella pelle" e ci sono poche altre cose che riescono a fare altrettanto. E di solito questa voglia di sconvolgere queste parti vitali non ti passa mai.