14 settembre 2006

Riotta al tg1

Avevo notato che negli ultimi giorni sul Corsera la firma di Riotta era diventata quasi un appuntamento fisso (sì vabbè, fino a quando non lo hanno nominato al tg1 era vicedirettore di quel giornale ma la frequenza non era così ossessiva fino a poco tempo prima). Ne avevo notato - solo uno affetto da cecità non ci sarebbe riuscito - anche la partigianeria favorevole verso il governo attuale. Qui hanno raccolto un paio di perle fresche fresche. Ora. A me Riotta non sta antipatico. Parecchie delle cose che scrive le condivido anche. E sono convinto che lui non sia un ruffiano ma sanamente di centrosinistra. Però, possibile che un professionista serio debba presentarsi alla direzione della maggiore testata giornalistica televisiva pagando questo tipo di dazi, anche nell'era dell'Unione? Ma non era Berlusconi che voleva controllare tutto e che c'ha il conflitto d'interessi e che bla bla bla...Tutto vero, per carità, ma a me pare che dietro i modi, che a volte sono anche sostanza, non è che sia cambiato poi molto. Solo che a molte delle persone che votano a sinistra è sufficiente che governi l'Unione per non vedere le contraddizioni nelle quali continuiamo ad essere immersi.
PS: detto ciò, sono comunque convinto che il tg di Riotta sarà un po' meglio di quello di Mimun

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero anche io che faccia un tg migliore.

Nirva ha detto...

Un paio di considerazioni:
Premesso che fà piu share "striscia la notizia " che il TG1
Premesso anche che una grossa spinta ai TG la dà il programma precedente, il famoso "traino" (Carlo Conti vs quell'imbecille di Amadeus, che però piace...)
Verificando che, ormai nei palinsesti Rai e Mediaset, ormai sono piu reality che TG, io dico, che male potrà mai fare uno come Riotta alla direzione della maggiore testata giornalistica televisiva!!!!

madam, i'm adam ha detto...

Riotta al tg1, Santoro al rientro, la “revenge” dell’unione è chiara: rendere pan per focaccia ai berluscones, imitandone i metodi e le pratiche, mi dispiace dirlo, poco rispettose della democrazia formale a cui avevamo assistito addirittura ai tempi del c.a.f. (non avenue).
Già, perché occupare con propri uomini posizioni importanti come quelle che hanno a che fare con la tv era una stortura che credevo relegata alla rozzezza degli altri.
E invece no. Intendiamoci, Riotta è un grandissimo professionista, ma questo tipo di faccende mi puzzano e sono anche un po’ patetiche.
Patetiche perché dimostrano l’insipienza culturale di una classe politica che non ha il coraggio di fare scelte autenticamente di sinistra (o progressiste o che altro) ma si barcamena con lo status quo, con la gestione dell’esistente.