24 agosto 2006

Si può fare

Ecco un'altra delle cose che mette in crisi la sinistra rigida: può esistere un esercito di divise in grado di svolgere una missione di pace. Certo, manca la prova dei fatti, ma almeno sulla carta la forza di interposizione che dovrebbe partire per il Libano queste caratteristiche le ha tutte, compresa la premessa: la risoluzione dell'Onu che addirittura è stata formalmente accettata dalle parti in conflitto. Certo, per dirla con Rossana Rossanda che sul manifesto di oggi si allontana dalla posizione di Gino Strada, sarebbe meglio "una folla disarmata a quindicimila soldati (...) ma una forza civile di interposizione non c'è".

6 commenti:

Nirva ha detto...

Prove tecniche per il futuro esercito dell'Unione Europea?? Mah!! Se non altro c'hanno il mandato dell'ONU

Anonimo ha detto...

Beh, se l'esercito Ue arriverà questo sarà forse ricordato nei libri di storia come uno dei primi vagiti. Ma per ora mi sembra che siamo un po' lontani.

Anonimo ha detto...

NON ESISTONO MISSIONI DI PACE IN ZONA DI GUERRA QUESTE SONO SOLO CAZZATE DEI MASMEDIA ..E SE MAI ESISTE UN'AGGETTIVO ESEMPLIFICATIVO DELLA COSA POTREBBE ESSERE "IMPOSIZIONE ARMATA DEL CESSATE IL FUOCO" E LA POSSONO IMPORRE SOLO I MILITARI E NON I COGLIONI PACIFISTI THE BAT.

Nirva ha detto...

Questo lo penso anch'io, a parte l'accostamento coglione-pacifista, ma tutto questo dillo al tuo amico "baffetto degli esteri" visto che lo reputi una cosi gran persona e visto che è uno dei mandanti della tua "Imposizione armata del cessate il fuoco"
PS
1 perchè GRIDI
2 i Flare non ci piacciono, caro the bat, perchè non ti registri??

Anonimo ha detto...

Purtroppo mi sfuggono gli approfondimenti in materia di diritto internazionale compiuti dall'anonimo/a. Anzi, gli/le sarei grato di rivelare le fonti alle quali si abbevera per farci compiere così un passetto verso il superamento dell'ostacolo dei "masmedia" (il virgolettato con la s mancante è una citazione letterale del/della nostro/a) che ci obnubilano le menti.
Faccio uno sforzo dal gradino più basso per avvicinarmi a sua altezza e tento di tradurre in termini più propri ciò che ho colpevolmente scritto in volgare nel post.
Perché forse il pregiato anonimo commento del/della nostro/a si riferisce alla differenza tra operazioni di peace keeping (cioè di mantenimento della pace) e di peace enforcing (cioè di imposizione, anche armata, della fine dei conflitti). Bene, il dibattito in dottrina è abbastanza aperto. Ma mi sembra di poter sostenere - sempre che tale possibilità possa essere accordata a una persona che non fa parte dell'accademia dalla quale sembra provenire il/la nostro/nostra - che l'operazione in Libano abbia caratteristiche che la fanno rientrare più nella prima categoria che nella seconda. Intanto perché il "cessate il fuoco" è stato richiesto dalla comunità internazionale come condizione da soddisfare proprio per permettere l'invio dei soldati. Ora, l'eventuale imposizione di cui parla l'anonimo/a potrebbe darsi solo nel momento in cui perdurassero le ostilità che con la forza si intenderebbero far cessare. Ma se la fine delle ostilità è stata chiesta come prerequisito per mandare le truppe, è evidente che l'operazione che la comunità internazionale intende mettere in campo non è di peace enforcing e ha poco a che vedere, in punta di diritto, con "l'imposizione armata del cessate il fuoco". Piuttosto, si configura come il tentativo di mantenimento della pace - peace keeping, appunto - in una situazione di tensione sì, ma di cessate il fuoco già venutasi a determinare per volontà autonoma delle parti.
Inoltre, proprio perché entrambe le parti in conflitto hanno accettato l'invio dei soldati da parte dell'Onu l'utilizzo della parola "imposizione" perde di senso, semmai si tratterebbe di una "autoimposizione".
In terzo luogo, c'è stato un dibattito piuttosto articolato sulle regole d'ingaggio delle truppe da inviare, proprio per stabilire nella maniera più oggettiva possibile a quali condizioni ricorrere, se del caso, all'uso della forza. Se la missione in Libano fosse configurabile come "imposizione armata del cessate il fuoco" tout court non ci sarebbe stato grande bisogno di sottilizzare.
Per questi motivi, forse, tra le tante "cazzate" (altra citazione testuale del/della nostro/a), i "masmedia", e i comuni mortali, parlano di missione di pace, volgarizzando in italiano l'inglese peace keeping. Perché è di peace keeping che si parla nel caso della missione in Libano, non di peace enforcing.

PS: visto che il/la nostro/a tiene a mettere i puntini sulle "i", mettiamoli dappertutto e se non le opinioni altrui, cerchiamo almeno di rispettare le lingue: l'apostrofo tra l'articolo indeterminativo "un" e la parola "aggettivo" è un insulto all'italiano. La parola "masmedia" scritta così è irrispettosa dell'inglese.

Anonimo ha detto...

Caro nirva io di solito non grido mai....ma mi piace prendere in giro i parenti.....cosa dici è un buon indizio?....egregio wizzo (o NEB..)mi scuso con lei per il mio italiano traballante e l'ignoranza completa dei termini inglesi tanto in voga ultimamente, riguardo alle mie fonti sono quelle reali cioè quelle apprese sul campo da chi certe missioni le ha fatte e non ne parla solamente o se gli riesce ne scrive su i giornali,quelo che volevo far intendere ad ella era il fatto che non si può chiamare pace quello che viene imposto con le armi e magari con il sacrificio di uno o più ragazzi comunque il mio intento era quelo di farvi incazzare e a quanto pare ...ci sono riuscito the bat alias? su... un piccolo sforzo....