03 agosto 2006

Radio kills the video star

La cosa mi frulla in testa da almeno un paio d'anni, poi leggendo qui ho pensato di postarla, perché credo abbia un qualche interesse generale e anche per sapere come la pensa chi dovesse leggerla. Non seguo abitualmente la tv ormai da qualche tempo mentre sempre più spesso ascolto la radio (i tre canali Rai, e qualcuna "di movimento" su internet). Chiaramente, non è stato un processo deciso a tavolino, più semplicemente una spontanea evoluzione dei gusti. Solo successivamente ho tentato di razionalizzare la cosa. Un'avvertenza: ho smesso di demonizzarla, la tv, da tempo, semplicemente perché la si può spegnere se non la si trova interessante, e se non ci riesci, beh, sono problemi tuoi. Anzi, qualche programma mi piace parecchio (sempre più spesso quelli di La7, prima che iniziasse la programmazione estiva, o quelli di Piero Angela e famiglia). Però, quando non c'è niente che m'interessi, se prima contuinuavo a zappettare qua e là, ora spengo. Anzi, in genere accendo solo se c'è un programma che ho interesse davvero a seguire.
Successivamente, dicevo, ho provato a razionalizzare la cosa. E ho scoperto 1) Che tranne poche trasmissioni radiofoniche che scimmiottano i talk show televisivi più banali, in genere chi viene chiamato a discutere su un argomento ha davvero cognizione di causa: la figura del politico tuttologo che affronta indifferentemente i temi della giustizia come quelli della tragedia mediorientale è pressoché bandita. 2) Che la scaletta degli argomenti trattati in radio è infinitamente varia e stimolante e non così rigidamente attaccata alle questioni quotidiane e che quando le questioni quotidiane vengono trattate lo si fa con maggiore acutezza di quanto non lo si faccia in tv. 3) Che alla maggiore varietà degli argomenti fa riscontro un infinitamente maggiore ricambio di interlocutori interpellati. 4) Che alla radio si fanno cultura e varietà-intrattenimento. In tv la prima si vede poco, il secondo in genere è noioso. 5) Che alla radio, anche se pure la Rai è massacrata dalle playlist, si trovano delle oasi in cui capita di sentire musica di qualità, a volte addirittura indipendente. Della tv sull'argomento, meglio non parlarne. 6) Che la radio è sobrietà, la tv spesso è caciara.
Insomma, per non starla a fare troppo lunga, ho notato che quando spengo la radio spesso ho imparato qualcosa o conosciuto realtà che non sospettavo (l'ultima: una puntata su Timbuctu di Trame, spettacolare). Con la tv questo non mi accadeva da tanto.

4 commenti:

madam, i'm adam ha detto...

Che vi sia una differenza netta tra la programmazione televisiva (italiana) e quelle delle radio (notare i singolari) è chiaro a chiunque provi a confrontare i due canali comunicativi. La differenza risiede nella disgustosa decadenza della tv italiana da venti anni a questa parte. Dall'alto si è preferito inseguire le sirene dell'audience e gli esempi sconsiderati di chi faceva soldi a palate con la pubblicità, a costo di dequalificare un mezzo che avrebbe grandi possibilità educative. Si è iniziato con shows demenziali con tette e culi sparati in bella vista (Drive in)e si è arrivati ai quiz odierni ad uso degli idioti.
Scusate il mio manicheismo, ma è un argomento che ho a cuore, visto che ho due bambini che ormai capiscono tutto. Fortunatamente esistono altri supporti (vedi dvd) per passare insieme una serata senza accendere la povera scatola).
Certo poi può capitare come un pò di giorni fa che mentre giri stralunato i canali ti imbatti in Enrico Ghezzi che parla in sincrono, e allora sai che sta per capitare qualcosa di magico. Così è stato: "Bella ciao" collage a più voci e più registi sulle giornate del G8 genovese, mai trasmesso in Italia e con sottotitoli in francese!!!!
Però credo che sia troppo poco.
Una volta la tv pubblica faceva programmi come "Non è mai troppo tardi" dove si imparava la lingua italiana, oggi assistiamo a una serie di programmi che ottengono invece il risultato di distruggerla. (non faccio nomi di programmi, ma quando vedo uno pseudo quiz in cui i concorrenti per partecipare si sottopongono alle prove più aberranti e poi se rispondono male prendono lo scossone beh, qui siamo arrivati veramente alla frutta.

Nirva ha detto...

... e per tacere dei reality show....ma ci hanno preso per coglioni questi qui !!!! Il calo degli ascolti sia in Rai che in Mediaset, è ormai una patologia acclarata anche da loro stessi!!! e più calano gli ascolti, più merda ci rifilano ed alla fine anche il più assiduo dei telespettatori spegne.....basta, cambia canale, và fuori al Bar a farsi una mezza birra, un gelato, un concerto, finché è estate ed il tempo regge, il brutto purtroppo verrà d'inverno, sopratutto per chi come noi che ha bambini piccoli e dopo le favolette,le lotte sul tappeto, la cena, anche loro cominciano a dire "Papa che ce la fai vedere un pò di Televisione ??". Potrebbe essere un'idea boicottare Rai e Mediaset per magari buttarsi sulle TV locali, ma ancora non sono all'altezza di La7 o Rai o "Merdaset" ed alcuni programmi che scimmiottano quelli delle grandi, sono veramente desolanti!!!
La Radio...... piano piano la stanno fottendo pure loro, basta guardare il caso Fiorello, ormai un fenomeno, tanto che se lo mettessero in prima serata in radio sono sicuro che farebbe piu ascolti del Festival di S.Remo (è già successo nel 2002, una mitica puntata con ospiti del calibro di Lucio Dalla, Renzo Arbore, Pieraccioni, Bennato.)e quindi con ogni probabilità mamma Radiorai punterà su questo tipo di spettacoli, chiudendo magari Trame, o Baobab!!

Anonimo ha detto...

Beh, vi dirò, a me lo show di Fiorello mi sa il classico esempio di varietà che riesce ad essere godibile da un pubblico vasto senza scadere nell'idiozia. Se una cosa riscuote successo non per questo è detto che sia di basso profilo. Anzi, Fiorello dimostra esattamente il contrario. Ed è tra l'altro uno dei primi esempi di radio che io mi ricordi che riesce a contaminare la tv (anche se da un punto di vista pubblicitario). Come dire che conferma il "radio kills the video star" (forse iniziato con l'Arbore di "Quelli della notte" e "Indietro tutta", show televisivi ma molto più radiofonici di quanto apparisse in superficie). Il bello della radio è che il buon programma non è l'eccezione ma la regola. A proposito del vostro livore anti-tv. La cura, come dicevo nel post, c'è: basta scegliere di spegnere se proprio non c'è niente che ti piaccia.

Anonimo ha detto...

Meno male, ci ho messo un attimo ma poi ho capito che Wizzo sei sempre tu.... Ciao!
Lavorando in una tv (locale, ma pur sempre una tv!)la prima cosa che faccio entrata in casa e' accendere l'infernale elettrodomestico. Ma evito accuratamente di guardare la "mia" emittente per non arrabbiarmi mentre mangio. Mi sintonizzo subito su Sky News 24 per gli ultimi aggiornamenti e, se c'e', poi mi godo un bel film. A volte il saltellite regala (regala un cavolo, con quello che costa!) dei bei film, mi sono vista praticamente tutto il ciclo dedicato a Rohmer e tanti altri bei film d'autore, anche e soprattutto classici. Ieri sera, per esempio, ho rivisto "Come eravamo". Ad Andrea non e' piaciuto, io invece ho pianto per l'ennesima volta sul finale, quando si salutano e la musica aumenta piano piano durante l'addio.
Poi, nei momenti di delirio, mi guardo i programmi delle tv napoletane, quelli con i cantanti e le dediche in diretta: imperdibili per gli amanti del trash spinto. Tra le altre, vorrei citare Nunzia che ha richiesto "in coppa o' fuoristrada" - si scrive cosi? Mitica.
A voi che avete dei bimbi, segnalo Leone il cane fifone. Lo trovo meraviglioso, mi fa troppo ridere.
Ieri Andrea stava facendo un giro di nera e gli avevano appena detto che c'era un morto. Io non mi ero accorta che era al telefono...E in quel preciso istante sono scoppiata a ridere come una pazza perche' c'era Leone vestito da coniglio. Andrea si e' incazzato tantissimo, ma Leone che ridere....
BACI!