21 aprile 2007

La carta è denaro

Che i politici facciano parte delle classi privilegiate è noto.
Pensioni di tremila euro dopo cinque anni di mandato quando un'operaio ne prenderà milleduecento dopo trentacinque anni di acciacchi e fatica vera.
Ma almeno i politici si devono sbattere un pò, curare l'immagine, la dizione, foraggiare la clientela, sorridere quando sono scazzati, fare buon viso a cattivo gioco e.... tutto il resto.
C'è chi facendo molto meno si porta a casa lauti guadagni: i notai.
Quale sia il loro lavoro specifico è ancora poco noto.
Notificano, infatti, i cambiamenti legali di proprietà, una giurisdizione che in pratica impegna il solito galoppino mestierante a qualche impegno mattutino.
Il resto è carta legale. Cioè sempre carta è.
Per un pò di carta poi ti chiedono quattromila euro, e loro non si sono spostati per un istante dalla poltrona.
E dopotutto magari per la prima casa della tua vita: quei quattromila euro sarebbero stati il giusto festeggiamento di tale evento; per l'altro un utile incremento alla sua monagna di denaro, la paghetta estiva per il figlio.

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